lunedì 24 dicembre 2007

YES YES YES

domenica 23 dicembre 2007

BUTTO SOLDI E SCAPPO

Mi arriva un messaggio di Davide: "volo con2ore di ritardo..aeroporto di merda. Gente troppo nervosa.. Io troppo stanco.. Voglia di dormire. Non ti auguro una partenza così.."
Lo leggo mentre sono al telefono con mia sorella che mi ringhia a denti stretti tutta la sua frustrazione per essere costretta a dividersi tra il lavoro, per sopravvivere in quel di milano, e il suo inutile stage in cui deve rimanere 8 ore a fare fotocopie.
Anche questo è il sistema universitario Italiano, che sia messo per iscritto.

Io cerco prima di rassicurarla ma poi la sua rabbia mi entra dentro dalla cornetta e inizio a provocarla. La durata della telefonata è di 9 minuti, sento che devo spegnere il cellulare o inizieremo a mordere le cornette. Quando appendo rispondo al messaggio ma so che ormai è tardi,probabilmente quel messaggio faceva già parte di una terapia antistress che non necessità di risposte. Ma rispondo qualcosa come:" potrebbe andare peggio, potrebbe piovere. Non vedo l'ora di essere li" e mi dirigo verso la vasca da bagno.

Ancora poco e sarò diretto a Barcellona.
Gaudì.,Picasso, Guerra civile spagnola,il museo d'arte contemporanea. I ragazzi spagnoli.

lunedì 10 dicembre 2007

LA MIA ULTIMA MAIL AL MIO PROF DI LETTERE DELLE SUPERIORI

Vado a bere qualcosa dalla mia amica tedesca in erasmus con i miei amici canadesi e qualche italiano. Si offendono perché bevo poco, si stupiscono perché non fumo, e a volte rimangono delusi perché non mi drogo. Ho conosciuto persone interessanti a parte i loro vizi(banali), sono attratti da una vita da bohemienne, ma solo in ciò che ingurgitano. C’è un forte legame tra la bocca e il modo in cui si vive, si ingrassano di stanze allucinanti. Ma io voglio rimanere lucido, di rado cedo all’alcol e comunque non mi entusiasma, mi fa parlare e pensare lentamente.

Si esce di casa, ci dirigiamo verso il Suono che gratta le orecchie, si entra in un locale buio, tutti i locali sono bui perché le persone sono troppo timide per ballare alla luce, questo li accomuna agli scarafaggi in un certo senso. La musica elettronica si unisce alle risa, ai balli sinuosi, l’alcol ha fatto il suo dovere. Scorre tra le vene cercando di ricompattarsi come olio nell’acqua, i corpi si attraggono unendosi in una massa informe di individui ansanti, devono proprio somigliare ad un cuore umano.

Chi riesce a reggersi sulle proprie gambe esce nelle strade, gli altri si fanno portare da chi riesce a reggersi sulle proprie gambe. Alcuni finiscono con la faccia nelle pozzanghere altri piangono, è finito l’effetto della droga?
Ora l’unico suono è quello degli uccelli che annunciano il giorno, la pattumiera piena, le bottiglie vuote, i barboni sotterrati da strati di cartone per le strade di Bologna.
Tutto questo è la città.
Non ho ancora smaltito il mal di testa della notte passata ed è già ora di uscire.


Ho fatto un esame di letteratura italiana contemporanea, ho preso un 28, almeno 6 punti in piu’ di quello che meritavo. Però sono contento perché mi interessano le cose che ho studiato, ora sto leggendo altri autori tra cui Scipio Slataper e Imbriani per il prossimo scritto di gennaio. La maggior parte degli esami li farò tra gennaio e febbraio.

Il mio professore di Lett. si è scusato per non essere un professore etico, se lo fosse avrebbe lasciato l’insegnamento per via della balbuzie (parole sue). Ha detto che gli anni scorsi non era così forte e che quest’anno non ha voglia di alzarsi la mattina e il ri ri ri risuuull sulll sulll tato è di essere un professore estetico.Dopo aver detto questa cosa ha tartagliato di meno, forse ne aveva bisogno, avrei preferito che facesse questa terapia pubblica prima e non a fine corso.

Ho anche seguito una lezione estremamente nostalgica sugli anni 70 in italia. E’ strano ma i nostalgici sono quelli che in quegli anni non erano ancora nati, la dottoressa non avrà avuto neanche i 30 anni e parlava delle scritte sui muri e delle rivoluzioni con una tale veemenza. Devo studiare meglio quegli anni, ma ho l’impressione che si intellettualizzi troppo la faccenda. Voglio dire.. per riappropriarsi degli spazi cittadini c’era bisogno di scrivere frasi sui muri? Ma il risultato? Scrivendo frasi anonime contro l’eroina e la polizia ci si riprendeva il proprio spazio? Non riesco a capire come. Capisco il clima di ribellione ma dubito che i giovani degli anni 70 muovevano le mani secondo sentimenti tanto profondi.. Non credo nell'intelligenza delle masse.


Ammetto che mi sento molto distante da quegli anni. La mia generazione non ha ideali, è la generazione del vintage, anni 60,70,80 tutto si recupera per poter vivere attraverso gli oggetti un epoca che non ci appartiene. Nemici impropri, vestiti impropri, musica impropria, capelli impropri. Tutti questi ragazzi paiono dire “sono comunista perché ho il manifesto del Che appeso in camera”. Davvero impressionante.

Questo vivere attraverso gli oggetti è proprio tipico. Si cerca di focalizzare le proprie energie in un unico obiettivo. C'è una dispersione esistenziale comune.

L'università comunque per ora va bene, somiglia un po' alle superiori (al contrario di quel che mi dicevano tutti) ma va bene. Sono ancora contento di quello che sto facendo.

Le auguro una buona giornata.