venerdì 15 giugno 2007

LA CHIAVE

Mi sento lontano dalla mia generazione. Il senso di non appartenenza al tutto si traduce nel senso di appartenenza al nulla. Sono il fondatore del gruppo piu' esclusivo. Così selettivo da non permettere a nessuno di accedervi. Sono una scatola di cui tutti hanno scordato l'esistenza e la chiave è in fondo al cassetto, sotto penne e fogli e piccoli oggetti inutili dimenticati.
Forse non sono la scatola, sono la chiave. Ogni volta che qualcuno apre il cassetto e vedo la luce qualcuno ci infila altro materiale che mi seppellisce in quella piccola tomba.

All'inizio tentavo solamente di distinguermi da tutti, poi ho tentato di invertire rotta ma il risultato è un confuso mischiarsi di conformismo e anticonformismo e crudo realismo soprattutto. Oltre alla solitudine cronica naturalmente.

Vi svelo un segreto: Riesco a vedere oltre le maschere. E' una specie di difetto perchè non mi consente la meraviglia dell'illusione quando incontro qualcuno che ne indossa una. Che sia da intellettuale o alternativo, oppure da cattivo ragazzo o da crocerossina.
Gli occhi e la voce non mentono.

In questi giorni ho scoperto che il clima è sfavorevole alle città del nord italia, il periodo di siccità, di bassa pressione e di assenza di venti ha reso l'aria irrespirabile. Ce ne eravamo accorti un po' tutti. Una nuvola di putridume tossico che si è infilato nelle nostre narici, sporcando irrimediabilmente i nostri polmoni. Il nostro respiro non sarà piu' come da bambini. A volte i bambini non hanno già piu' il respiro dei bambini, tosse e asma rovinano le corse nei prati rincorrendo il pallone o la mamma, o il papà o.. due mamme o due papà.

L'inquinamento è la morte invisibile per migliaia di persone, un po' mi spaventa e mi intristisce, ho il mito dell'uomo in contatto con la natura, rispettoso e amorevole.

Sto leggendo kafka e Moravia, sto guardando film di Wong Kar wai, adoro i suoi personaggi solitudinari nelle metropoli. Le metropoli sono come una bestia piena di tubi, che emette fumo, con mille occhi luminosi e strade come braccia aggrovigliate che trasportano la gente. Tutti così vicini e tutti così soli, nei loro club esclusivi, di cui nessuno conosce la chiave d'accesso.


Vi saluto.

Etichette: ,

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

mi piace quello che hai scritto. Non so, forse è colpa di Erik Satie in sottofondo, o forse sei tu che sei l'unico eroe smascherato e hai colpito nel (mio) segno.

15 giugno 2007 alle ore 08:02  
Anonymous Anonimo ha detto...

bel blog, complimenti :)

20 giugno 2007 alle ore 05:09  

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page