domenica 15 giugno 2008

niente nostalgia

In questi giorni sto seguendo il Biografilm a Bologna, sono accreditato e questo mi consente di vedere due o tre film al giorno senza dover pagare. I film che ho visto in questi giorni sono per la maggiorparte riguardanti il mondo che ruota intorno alla factory di warhol, la new york anni 60.70, la droga, la gente che frequentava gli ambienti underground. Non sempre sono rimasto soddisfatto della qualità dei documentari, spesso costruiti sulle basi di racconti aneddottici di conosciuti o sconosciuti disadattati che in quel periodo passavano il tempo a drogarsi - quindi anche i ricordi sono pochi e distorti- e brillavano di luce riflessa da Warhol. Senza di lui (cioè come accadrà anni piu' tardi) moriranno tutti, e quelli vivi vivranno in modo degradante, incapaci di badare a loro stessi.

Spesso sono racconti idealizzanti, per nulla critici e del tutto nostalgici. Tralasciando per un attimo il discorso Factory sono rimasto piacevolmente colpito dal documentario girato tra il 67-68 da peter whitehead "the fall" che mostra la società delle immagini americana di quegli anni con tutti i suoi problemi e contraddizioni, dalle lotte per i diritti civili, a quelle contro la guerra in vietnam alle contestazioni collettive degli studenti.

Mi domando che avrei fatto io trovandomi in una situazione prolifica, quasii da tabula rasa dove la volontà comune è cambiare l'ordine costituito, dove le arti le generazioni collaborano, tra pop, beat e punk. Che sarebbe successo?
Poi mi dico che in realtà non mi importa così tanto, che a me interessa il futuro piu' che il passato e il passato mi serve proprio per capire ciò che accadrà o ciò che accade. Non mi piacciono i nostalgici.

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