lunedì 15 gennaio 2007

PIANO B


I miei piani sono cambiati. Un maschio bianco anonimo ha interferito con la mia vita, e non lo saprà mai. Tutti fanno progetti per il futuro, immaginiamo di poter gestire il tempo così come lo abbiamo progettato. Sappiamo che un imprevisto può fottere i nostri bei programmi. Vado in stazione e per puro caso non sono in ritardo, il solito bigliettaio anzichè chiedermi dove vado mi fa segno di andarmene, io disorientato sbarro gli occhi e spalanco la bocca, lui soffoca il mio stupore sul nascere: "Oggi i treni non vanno, c'è stato un incidente" Mentre dice la parola incidente la sirena dell'ambulanza o della polizia inizia il suo lamento. "incidente... hanno tirato sotto un tipo" mentre lo dice accenna un sorriso, infilando entrambe le mani nei pantaloni come per cercare qualcosa.Quel sorriso isterico senza ombra d'allegria, mi fa pensare ad un tipo cinico, probabilmente avrà vissuto questi "disagi" fino a trasformarli in una spiacevole abitudine.



Che stavo facendo mentre quel tizio chiudeva gli occhi e lanciandosi sotto al treno bloccava il suo cuore? Che rumore ha fatto il suo corpo cozzando contro la ferraglia? L'ha meditato prima di lanciarsi sotto quel treno o l'idea è stata istintiva? Ha sentito dolore?Quanto ci ha messo a morire? Volevo vedere il corpo, volevo vedere la scena dell'incidente. I poliziotti e i vigili me l'hanno impedito. Niente avvoltoi attorno al cadavere. Io ho perso il treno e non posso vedere chi ha sbattuto contro la mia vita.



Scusate se il protagonista di questa storia sembro essere io, ma oramai quell'anonimo individuo è morto e non so nulla di lui. Sta diventando qualche riga nelle cronache del giornale regionale di domani. Anche io voglio decidere quando andarmene. Ho visto i vecchi rinsecchiti agonizzare appesi a flebo in ospedale. Ho sentito il tanfo di chiuso, di morte, un'aria irrespirabile.



Non sarò uno di quei tizi con un pigiama largo e scolorito e delle pantofole bianche che aspetta il suo turno in fila. "aiutami a pisciare!!Aiutami a farmi una sega" Lo sguardo vitreo che trapassa l'aria, i parenti le mura, rivolto ad un soggetto invisibile.

Io la morte la vedrò in faccia. Ma ora vivo :) E non voglio rovinarvi la giornata.

 

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2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Infatti bisogna avere soprattutto il coraggio di vivere. E di farcela da soli.

Miss.

15 gennaio 2007 alle ore 14:04  
Blogger Huyhnhnm ha detto...

Quando mia madre è morta, dopo qualche giorno di agonia - il respiro che si fermava per qualche eterno secondo e poi riprendeva la sua corsa a termine -, egoisticamente l'avrei rivoluta indietro anche come si era ridotta, una bambina di 68 anni inebetita dalla morfina. Così, non riesco a immedesimarmi nella tua sicurezza: per un vecchio un giorno, un giorno ancora, da trascorrere magari in "un pigiama largo e scolorito" (ma ci si potrebbe anche concedere un pigiama di seta e una vestaglia in cachemire, no?) potrebbe valere come i molti anni che restano da vivere a un ragazzo.

31 gennaio 2007 alle ore 11:29  

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